L'Arte del Karate-Do è un' Arte Marziale. La sua pratica è un vero e proprio percorso di vita (Do) che segue principi morali, culturali e spirituali tramandati per secoli dai Guerrieri (Bushi) Samurai. Questo aspetto la differenzia fondamentalmente da tutte le altre attività sportive propriamente dette. L'evoluzione dei tempi e della Società (non sempre tuttavia, positiva) ha ovviamente influenzato anche la pratica del Karate-Do. Abbiamo tutti beneficiato negli ultimi 30 anni del cambiamento dei metodi di allenamento arcaici (spesso estremi, violenti, umilianti) tesi principalmente a fortificare lo spirito, ma certamente non salutari a lungo termine per il corpo, con metodi scientifici più consoni ad ottenere risultati atletici migliori nel rispetto dell'integrità fisica dell'individuo. In questo stesso periodo tuttavia la "sportivizzazione" del Karate ha assunto una importanza preponderante e spesso eccessiva sul Do. Vediamo pertanto atleti che allenano solamente il Kata (la Forma) ed altri solamente il Kumite (il Combattimento) dimenticando che le due pratiche sono assolutamente inscindibili.
Nei Kata vediamo infatti codificato e tramandato in modo sintetico e occulto tutto il DNA del combattimento, non soltanto delle tecniche di attacco e difesa, ma anche della strategia. Il Kata insegna inoltre il combattimento ad una distanza reale, non ai classici tre metri di distanza utilizzati nel combattimento sportivo. Spesso il Kumite sportivo si riduce ad un gesto atletico finalizzato all'ottenimento del "punto". Se è vero che nel combattimento sportivo è vietato colpire violentemente l'avversario, e questo è certamente condivisibile, tuttavia sempre di più si tende a rendere questo contatto inesistente. I combattimenti visti nell'ultima Olimpiade ne sono la prova più evidente. Ma la tecnica portata in questo modo sarebbe completamente inefficace in una situazione reale.
E' necessario fare questa premessa per capire il motivo per cui negli ultimissimi anni si è sentito il bisogno al fine di preservare l'identità del Karate-Do, di sviluppare Circuiti di Karate full contact, dove gli atleti si possono incontrare a pieno contatto e dove è ammesso anche il KO, tuttavia con regole precise che vietano colpi proibiti.
Seguendo l'esempio del nostro Maestro Daniele Spremberg, Campione del Mondo del Circuito WUKF Professional Karate (Titolo difeso e riconquistato a Dublino il 30 ottobre 2021 contro Christophe Pinna), anche Alessandro Ghisolfi classe 2003 e Andrea Quacquarelli classe 2000, hanno voluto cimentarsi in questo tipo di competizione. Sono pertanto stati invitati a Birmingham per questa importantissima gara sotto la supervisione di WUKF International, dove Daniele era opposto a Leon Gordon fortissimo combattente di MMA Inglese, Alessandro a Michael Witherspoon ed Andrea a Curtis Wilmot. A differenza dell'incontro con Christophe Pinna vinto per KO, Daniele ha dominato in questo caso l'incontro con una intelligente strategia difensiva (avversario molto più forte fisicamente dell'altro) portando poi a segno i suoi colpi di rimessa e conquistando con pieno merito la vittoria ai punti.
Le nuove leve invece sono state un po' vittima dell'emozione e della nuova esperienza, tanto che sono stati entrambi sconfitti dai due atleti inglesi loro avversari.
Nonostante il risultato non li abbia premiati, i ragazzi sono stati entusiasti dell'esperienza e sono intenzionati a riproporsi in altre occasioni. La nostra Scuola di Karate Shotokan Tradizionale è convinta che la pratica deve comprendere tutti gli aspetti del Karate-Do: Kihon, Kata, Kumite, Competizioni di Karate Sportivo per gli Atleti, ma anche Competizioni di Karate Full-Contact per i più arditi!
